> > > Niccacci Friday 29 March 2024
 


 
 
 
 
Foto Niccacci Alviero , Recensione: MAXIMILIANO GARCIA CORDERO, La Biblia y el legado ciel antiguo Oriente. El contorno cultural de la historia de salvaciôn , in Antonianum, 53/2-3 (1978) p. 621-622 .

La grande collezione « Biblioteca de Autores Cristianos » (BAC), pa­trocinata dalla Pontificia Universidad di Salamanca, presenta un nuovo volume nella consueta veste editoriale bella e comoda. Il Garcia Corderò, già autore della Biblia Comentada e di una Teologia de la Biblia nella medesima collezione BAC, studia gli apporti delle civiltà orientali (sto­ria, letteratura, archeologia)  alla comprensione della Bibbia.

Per quanto riguarda la presentazione dei testi orientali, l'A. si basa sulle diverse collezioni già esistenti, in particolare su quella edita da J.B. Pritchard (Ancient Near Eastern Texts Relating to the Old Testament, 1 ed. 1950). Dei singoli testi vengono riportati i passi che direttamente sono utilizzabili per la comprensione della letteratura, della storia e del pensiero biblico. La caratteristica del volume, credo in rapporto a tutte le raccolte esistenti di testi orientali per lo studio della Bibbia, è di inserire i testi medesimi in un ampio quadro storico che comprende la preistoria (le origini del mondo e dell'umanità, il diluvio, la dispersione dei popoli) e la storia biblica (dai Patriarchi al ritorno dall'esilio babi­lonese). In questo modo i testi orientali vengono posti direttamente a confronto con i passi biblici relativi, con beneficio non trascurabile dal punto di vista dell'inquadramento storico dei libri sacri e dal punto di vista dell'utilizzazione pratica da parte del lettore.

Il quadro della storia biblica è tracciato sulla base della Histoire ancienne d'Israel di R. De Vaux (del quale l'A. fu discepolo e alla cui memoria l'opera è dedicata), il che è buona garanzia di validità, nono­stante le difficoltà che la materia presenta e i continui aggiornamenti cui è sottoposta. Dopo la discussione dei problemi storico-religiosi che interessano il Pentateuco e i libri storici dell'A.T., l'A. dedica gli ultimi due capitoli della sua opera rispettivamente alla letteratura profetico-sapienziale e ai documenti del Mar Morto.

La discussione dei singoli argomenti è accompagnata da un'ampia bibliografia, la quale viene poi ripetuta in modo ordinato alla fine di ogni capitolo. Lo specialista potrà osservare che la bibliografia solo molto raramente include opere degli anni 70, che non è sempre visibile un metodo uniforme nelle citazioni e che la precisione nella scrittura delle opere straniere non è sempre ottima. Si deve comunque riconoscere che l'opera raggiunge lo scopo che si prefigge, cioè servire « de ayuda y de orientación a los que inician en la fascinante singladura del estudio de la Biblia en sus relaciones con su entorno histórico, cultural y reli­gioso »  (p. XX).

Il volume è provvisto di buoni indici:  degli Autori, onomastico gene­rale, geografico, onomastico delle divinità, dei concetti. Gerusalemme.


 


 
 
 
 
 
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