Pesce Pier Giuseppe                                      ,
                                      
                   Recensione: R. Garcia de Haro, Matrimonio e famiglia nei documenti del magistero. Corso di teologia matrimoniale, 
                       
                   
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                       Antonianum, 65/1 (1990) p. 120-122 
                   
                                      
                                      
                   
                   
                                      
                   
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	Matrimonio e famiglia attraversano oggi una crisi profonda sul piano non solo esistenziale, ma anche culturale e dottrinale: la ricerca e la proposta di nuovi  « modelli », ritenuti più consoni  alle  mutate condizioni, 
	vengono spesso portate avanti compromettendo (o addirittura rifiutando) princìpi e valori fondamentali. Nello stesso ambito ecclesiale non mancano prese di posizione che, su questo o quel punto, non sempre collimano con una corretta visione cristiana, di cui il magistero è autorevole e autentico interprete. 
	In un contesto del genere, il nuovo libro del prof. Garcia de Haro, docente all'Istituto « Giovanni Paolo II » della Pont. Università Latera-nense, si raccomanda non solo per l'importanza dell'argomento, ma anche per la sua peculiare trattazione: esauriente, documentata, ordinata, chiara... Esso è nato nella scuola e per la scuola; ma sarà di grande utilità a tutti: ai teologi come agli sposi, agli operatori nella pastorale familiare come ai predicatori e confessori... 
	Il volume si apre con un capitolo dedicato all'esame dei rispettivi compiti della teologia e del magistero: le riflessioni dell'autore possono aiutare non poco a chiarire questioni e a superare difficoltà sollevate e diffuse da una certa letteratura contestataria nei confronti del ruolo e dell'autorità del magistero. 
	Dopo aver presentato sinteticamente i principali interventi magiste-riali del passato (con particolare attenzione al Concilio di Trento), l'autore passa a studiare il magistero su matrimonio e famiglia di quattro pontefici del nostro tempo (Pio XI, Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II) e del Concilio Vaticano II. Ad ognuno dedica un denso e articolato capitolo dove l'approfondimento dei principali documenti (quali: Casti connubi, Gaudium et spes, Humanae vitae, Familiaris consortio...) trova adeguato sviluppo, nel contesto complessivo delle problematiche via via emergenti e delle risposte ad esse date  dalla Chiesa. 
	Il volume si chiude con un breve capitolo sul magistero episcopale post-conciliare. In esso si esamina il senso e il valore delle sue espressioni collegiali mediante il nuovo organismo delle Conferenze Episcopali, di cui sono documentazione più cospicua (ma non priva di qualche ambiguità) gli interventi a commento dell'enciclica « Humanae vitae » di Paolo VI. 
	Scorrendo queste pagine, si constata facilmente la ricchezza dell'insegnamento ecclesiale, da cui sarebbe facile ricavare gli elementi dottrinali per un intero « trattato » su matrimonio e famiglia. Ma si riscontra pure chiaramente come l'insegnamento del magistero, seppure contrassegnato da evidenti sviluppi, sia però compenetrato di una profonda unitarietà. 
	E' importante recepire questa continuità perché rende ancor meno credibili e accettabili le posizioni di certi teologi: apprezzare e accogliere gli sviluppi non autorizza a deprezzare o a rinnegare il passato; nello stesso tempo, e per la stessa ragione, lo sviluppo non autorizza a relativizzare i pronunciamenti del magistero e a ipotizzare soluzioni discordi da quanto attualmente la Chiesa insegna. 
	Se dall'assieme del discorso si volesse passare a singoli punti particolari, forse non tutti potranno trovare altrettanto evidenti e probanti certe affermazioni dell'autore. Ma ciò è quasi inevitabile, trattandosi di questioni delicate e complesse sul piano sia storico che dottrinale. Comunque, non sarà l'eventuale riserva su questo o quel particolare a intaccare il valore complessivo del volume. 
	Esso merita, perciò, la più ampia diffusione negli ambienti ecclesiali: nel campo della riflessione dottrinale come in quello dell'azione pastorale c'è urgente e diffuso bisogno di chiarezza e di coerenza, se si vuole che matrimonio e famiglia siano sempre più in armonia col progetto di Dio e possano contribuire così al bene delle persone, della società e della stessa Chiesa. 
 
                
               
                              
                              
                            
                            
                                                        
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