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Recensione: P. Carlotti, Storicitā e morale. Un'indagine nel pensiero di Alfons Auer

 
 
 
Foto Pesce Pier Giuseppe , Recensione: P. Carlotti, Storicitā e morale. Un'indagine nel pensiero di Alfons Auer , in Antonianum, 65/4 (1990) p. 676-677 .

Sono numerose e gravi le questioni oggi dibattute per trovare alla teologia morale un assetto epistemologico e metodologico più soddisfacente.

In questo contesto, articolato in un ventaglio di posizioni assai differenzia­te, si colloca anche la questione di come intendere la componente più generi­camente umana e quella più specificamente cristiana della morale e il loro re­ciproco rapporto. Semplificando, potremmo dire che il problema ruota sostan­zialmente attorno a due quesiti fondamentali e complementari: sul presuppo­sto che la morale cristiana non può non essere autenticamente umana, si tratta di chiarire cosa comprende e fin dove si estende la dimensione umana della morale; sul presupposto che la morale cristiana non può essere semplicemente umana, si tratta di precisare cosa comprende e fin dove si estende la compo­nente cristiana della morale. Il problema è dunque quello di trovare il giusto punto di incontro tra queste due esigenze, altrettanto legittime e irrinunciabi­li, e la giusta misura della loro compenetrazione.

Tra coloro che più hanno contribuito ad animare questo dibattito va cer­tamente annoverato A. Auer, di cui è ben nota la difesa della cosiddetta «auto­nomia» della morale, radicata in un'accentuata storicità della persona e sul ruolo determinante della ragione.

Merita perciò un'accoglienza attenta lo studio del Carlotti, che ci presenta come uno «spaccato» della visione teologico-morale di Auer, colta in uno degli aspetti più caratterizzanti (quello appunto della storicità), attorno al quale è possibile far convergere un po' tutto il pensiero del noto teologo.

II volume del Carlotti, accurato nella documentazione e nella trattazione, espone il pensiero di Auer sulla «storicità» della morale in tre densi capitoli, strettamente interdipendenti: il primo analizza la problematica della storicità, come Auer la coglie nel suo aspetto fenomenologico e antropologico; il secondo evidenzia il rapporto che Auer stabilisce tra la storicità e la morale; il terzo esamina come Auer intende il rapporto che storicità e morale hanno con la fede cristiana.

È, questo del Carlotti, il primo studio sistematico e tendenzialmente com­pleto nel presentare gli elementi principali del pensiero di Auer su tali proble­mi. Per il lettore italiano sarà tanto più utile in quanto non sono molti gli scritti di Auer tradotti nella nostra lingua (pur essendo la sua produzione mol­to abbondante: nella bibliografia sono ricordati circa 140 titoli).

Non è qui il caso di entrare nel merito degli interrogativi che la lettura del volume può suscitare. Basti osservare che lo stesso Carlotti, che pure con­divide le tesi di Auer, ammette che il «modello etico dell'autonomia relaziona­le in contesto cristiano... richiede — come viene riconosciuto da chi lo sostiene [ — ulteriori indagini, approfondimenti e chiarificazioni» (p. 142).

È davvero auspicabile che il dibattito in corso fornisca sempre più quei chiarimenti che permettano agli studiosi di teologia morale di convergere maggiormente sul modo di intendere come la morale possa essere, nello stesso tempo, autenticamente umana e autenticamente cristiana. Un illuminato equi­librio a questo riguardo si ripercuoterà beneficamente su tutto il discorso mo­rale.



 
 
 
 
 
 
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