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Informazione sulla pubblicazione:
Recensione: AA.VV., Cristo Redentore dell'uomo. Centro del cosmo e della storia

 
 
 
Foto Concetti Gino , Recensione: AA.VV., Cristo Redentore dell'uomo. Centro del cosmo e della storia, in Antonianum, 54/4 (1979) p. 762-763 .

La prima enciclica di Giovanni Paolo II ha avuto una favorevole accoglienza nella stampa internazionale. Ma il documento pontificio me­ritava di più. Di qui una riflessione sistematica sui punti salienti di esso, dovuta a docenti delle università pontificie romane e ad alcuni altri specialisti. I commenti si snodano secondo un ordine logico e tematico. Li apre G.B. Mondin, dell'Urbaniana, sull'antropologia teologica con risposte umane al problema dell'uomo e con la specifica risposta cristiana. A. Pom­pei, del Seraphicum, riprende e sviluppa i lineamenti cristologici, mo­strando la centralità di Cristo nel cosmo e nella storia fino alla sua abitazione in mezzo a noi e quindi rivelatore del Padre e dell'uomo.

La collegialità episcopale è studiata da J. Saraiva Martins, dell'Urba­niana, che la inquadra nel contesto del Vaticano II e degli sviluppi ulte­riori dell'ecclesiologia che da esso ha avuto impulso e orientamento; mentre St. Virgulin, pure dell'Urbaniana, mette a fuoco il problema del­l'unità dei cristiani, i risultati raggiunti, ma anche le obiezioni e le riserve che tuttora sussistono e che impediscono il raggiungimento della perfetta unità in Cristo delle Chiese che si denominano cristiane.

I rapporti Chiesa-mondo sono esaminati da D. Bonifazi, della Latera-nense, sulla scia della visione e del magistero del Vaticano li, facendone vedere i fecondi progressi compiuti. Dal suo canto A. Blasucci, del Sera­phicum, analizza il contenuto e il significato della vocazione cristiana, enunciata dall'enciclica in senso dinamico. Lo sviluppo integrale dell'uomo è oggetto di studio comparativo di L. Perugini, dell'Antonianum, con particolare attenzione alle strutture e allo specifico contributo della Chiesa. E. Mariani, pure dell'Antonianum, coglie gli aspetti filosofico-teologici dell'enciclica concentrando la sua riflessione su cosmo e rivela­zione, sulle relazioni tra scienze e fede.

La tematica dell'uomo è approfondita da G. Concetti, dell'Antonianum, con un saggio sui diritti umani, quale patrimonio della persona, inerente alla sua dignità, che ne fa il titolare originario e inviolabile di fronte allo Stato e a qualsiasi altra autorità. La libertà religiosa costituisce un punto nevralgico di questi diritti. P.G. Pesce, pure dell'Antonianum, la studia nel contesto dell'enciclica e in rapporto alle varie religioni, mentre R.  Spiazzi,  dell'università  di  san  Tommaso,  espone  in  forma  chiara e critica il problema dell'ateismo, con accenni ai segni di ripresa religiosa d'oggi.

Il  pensiero  sociale  dell'enciclica,  i  principi  e  gli  orientamenti  edu­cativi costituiscono i  contenuti  dei  saggi  rispettivamente  di  G.  Gestori, della facoltà teologica di Milano, e dell'esperto in catechetica, F. Salvestrini, con puntualizzazioni  sull'educazione  sostanziale  al  bene  comune  e  alla realizzazione di una umanità matura. F. Marinelli, della Lateranense, si sofferma ad illustrare i due sacramenti, eucaristia e penitenza, richiamati con forza da Giovanni Paolo II, quali mezzi individuali e comunitari di salvezza. G. Cardaropoli, dell'Antonianum, enuclea, sulla base delle enun­ciazioni dell'enciclica, un progetto pastorale, teso a realizzare una cristia­nità del duemila. Il volume si conclude con delle appendici, in cui sono riprodotti i principali discorsi di Giovanni Paolo II, con particolare riferi­mento a quelli pronunciati in Messico e in Polonia.


 



 
 
 
 
 
 
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