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Foto Schena Francesca , Giornata di studio: San Francesco e la cittā di Amelia. I francescani lungo l’itinerario della via Romea, del corridoio Bizantino e della via Amerina Convento di San Francesco di Amelia, sabato 19 settembre 2009, in Antonianum, 84/4 (2009) p. 777-779 .

Il 19 settembre 2009 si e tenuta la giornata di studio San Francesco e la città di Amelia. I francescani lungo l’itinerario della via Romea, del corridoio Bizantino e della via Amerina, organizzato dalla Fondazione per il Cammino della Luce, in collaborazione con la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma.

Aprendo i lavori il professor padre Pietro Messa, preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani ha introdotto il dottor Giancarlo Guerrrini, presidente della Fondazione per il Cammino della Luce, il quale ha illustrato brevemente l’attività e gli scopi dell’associazione che lui rappresenta, soffermandosi in particolar modo sulla centralità della via Amerina – antico itinerario da Roma a Perugia – nel cammino di san Francesco d’Assisi.

A seguire i saluti del sindaco del comune di Amelia, dottor Giorgio Sensini, il quale ha ribadito l’importanza del dialogo tra i popoli come preziosa eredità del messaggio francescano.

Dopo l’intervento del sindaco e stato il turno del professor Emilio Lucci, responsabile dell’Archivio storico diocesano di Amelia che ha illustrato il tema San Francesco e i francescani nella diocesi di Amelia. Partendo dall’incipit del capitolo XIII della prima Vita di Tommaso da Celano, il professor Lucci è passato poi ad illustrare quattro personalità notevoli nell’ambito della storia umbra: fra Bartolomeo d’Amelia, fra Simone da Torgiano, fra Tommaso Racani e fra Nicola da Alviano. Il professor Lucci ha messo in evidenza in particolar modo la loro attività, in periodi di grandi tensioni nella città.

E’ stata poi la volta del professor Andrea Czortek, docente presso l’Istituto Teologico di Assisi, la cui relazione ha avuto per oggetto I francescani, il comune e la città di Amelia. Il professor Czortek ha parlato di localizzazione a proposito del fenomeno di risonanza globale assunto dal movimento francescano, nel senso di un superamento del concetto di globalizzazione. Czortek ha poi sottolineato più volte i concetti di civitas, come luogo sede del vescovo e normalmente anche di custodia, ossia raggruppamento di conventi. Egli ha, inoltre, tracciato un breve excursus storico della istituzione e diffusione dei Monti di pietà.

A prendere la parola e stato il professor Andrea Maiarelli, docente presso l’Istituto Teologico di Assisi, il quale trattando di Amelia dal corridoio Bizantino agli insediamenti francescani lungo la via Amerina ha posto due limiti alla sua relazione: uno geografico-territoriale e l’altro istituzionale. Per quanto concerne il primo egli ha delimitato la sua indagine al territorio compreso fra il viterbese e la zona a sud di Perugia, mentre per quanto riguarda il secondo aspetto, ha condotto la sua indagine sugli insediamenti dipendenti dalle province umbre.

Nella sessione pomeridiana, la giornata di studio e stata illuminata dalla presenza di monsignor Vincenzo Paglia, vescovo della diocesi di Terni-Narni- Amelia, con la relazione San Francesco e lo “Spirito di Assisi”, un ponte tra Oriente ed Occidente. Egli ha ribadito l’attualità del messaggio francescano di pace, mettendo in evidenza soprattutto come la diversità tra le genti debba essere considerata una grande ricchezza e non un ostacolo al dialogo.

Gli interventi successivi hanno avuto come protagoniste rispettivamente la dottoressa Anna Gaspari della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani e la professoressa Sara Muzzi, del Centro italiano di Lullismo e docente presso l’Istituto Teologico di Assisi.

Tema della relazione della dottoressa Gaspari è stato La liturgia di san Francesco in un codice italo-greco, nell’ambito della quale la studiosa ha avuto modo di illustrare le caratteristiche codicologiche, paleografiche e testuali del manoscritto Galatonese 4, del secolo XV, testimone prezioso della diffusione della liturgia di san Francesco in terra d’Otranto. In conclusione la professoressa Sara Muzzi ha approfondito Stranieri e pellegrini” sulle orme di san Francesco: l’esempio di Raimondo Lullo. Un ruolo importante ha avuto l’aspetto missionario in Raimondo Lullo, in quanto interprete in toto del dialogo tra culture, da lui inteso come unica vera via che conduce alla pace e che si realizza attraverso l’abbandono dei contrasti religiosi. A seguire è stato dato spazio al dibattito e la proficua giornata di studio si è conclusa con l’intervento del professor padre Pietro Messa che ha ringraziato la numerosa e qualificata assemblea dei presenti.


 
 
 
 
 
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