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Rivista Antonianum
Informazione sulla pubblicazione

 
 
 
 
Foto Cardaropoli Gerardo , Recensione: Mysterium Salutis / Supplemento - 12 - Lessico dei teologi del secolo XX, a cura di PIERSANDRO VANZAN e HANS JURGEN SCHULTZ, in Antonianum, 54/1 (1979) p. 151-153 .

E' stata ultimata la traduzione italiana del nuovo corso di domma-tica: « Mysterium Salutis ». Nell'edizione italiana, però, bisogna registrare una novità rispetto a quella tedesca. Si tratta di una silloge-dizionario, pubblicata qualche anno addietro con il titolo « Tendenzen der Theologie im 20. Jahrhundert », tradotta con il titolo « Lessico dei teologi del se­colo XX ». A parte il passaggio da « Tendenzen » a « Lessico », la vera novità dell'edizione italiana è rappresentata dall'ampia introduzione del P. Piersandro Vanzan, la quale dovrebbe servire a inquadrare la « galleria di ritratti » nel contesto di una tematica di fondo.

Facendo propria l'affermazione di Gadamer, che l'emergere della co­scienza storica rappresenta la più importante fra le rivoluzioni da noi subite dopo l'avvento dell'epoca moderna, il P. Vanzan descrive l'evolu­zione della nuova teologia in quattro fasi. La storicità è certamente una componente caratterizzante la cultura moderna. Bisognerebbe, però, ricordare che, accanto alla storicità di matrice post-kantiana, esiste anche la matrice vichiana, la quale viene gradatamente riscoperta in questi ultimi tempi, dopo un lungo periodo di letargo. L'impatto con la componente storica di matrice tedesca, ha provocato nella teologia un notevole sbandamento, anche se le ha consentito di acquisire una dimen­sione nuova, e di entrare più direttamente nel vivo dei problemi vitali, come è postulato dalla sua intrinseca natura, e come è avvenuto nei periodi più fecondi della sua evoluzione.

Stando alla presentazione del P. Vanzan, nella prima fase, la fede ha ceduto alla cultura, sia in campo protestante, con la teologia liberale, che in campo cattolico, con il modernismo. Nella seconda fase, si regi­stra quella che, impropriamente, si potrebbe chiamare « la reazione inte­gralista », in campo protestante con la teologia dialettica, in campo cat­tolico con i noti interventi antimodernisti del magistero. Durante la terza fase, prende consistenza il confronto tra il pensiero cristiano e le diverse componenti della cultura laica, dall'idealismo all'esistenzialismo, dal freudismo al marxismo, ecc. Intanto, vengono sottoposti a revisione globale sia la concezione della salvezza cristiana, sia gli impegni concreti dei credenti per la liberazione e la promozione dell'uomo contemporaneo. La secolarizzazione, con la relativa concezione « non religiosa » del cri­stianesimo, l'antropocentrismo, la teologia dell'impegno nelle sue diverse diramazioni ed espressioni, rappresentano le tematiche più vivaci, che hanno allargato a dismisura il campo di interesse specifico della teo­logia. Stando al quadro proposto dal P. Vanzan, ci si avvia, intanto, verso una quarta fase, che è prevista come « una conquista ecumenica », nata dalla coscienza che « la verità è sinfonica »; di conseguenza, la si scopre meglio attraverso la convergenza, che non attraverso la polemica. Difatti, si va realizzando con ritmo abbastanza accelerato, il processo di convergenza delle diverse « teologie cristiane ». Non bisognerebbe, però, sottovalutare la tendenza alla « polarizzazione verso gli estremismi opposti ». Da un lato, infatti, si incomincia a parlare di « sloggiamento dei teologi » e di « sfascio della teologia »; dall'altro lato, si registra un riflusso verso una teologia statica, disincarnata, asettica, e, in tanta parte, autoritaristica. Ci si va anche accorgendo che in questi ultimi tempi, la teologia attraversa un periodo di ristagno, forse dovuto all'esaurimento delle istanze che derivavano dalla filosofia, dalle scienze umane e dalle nuove scoperte dell'ermeneutica biblica e storica.

La sintesi introduttiva del testo preso in esame, rappresenta la parte inedita di questo 12° volume. Vi sono, però, altre novità rispetto al testo originale. Dei 99 ritratti dell'edizione tedesca, ne vengono riportati sol­tanto 86. Tre di essi sono stati interamente rifatti. Si tratta di nomi autorevoli, quali Von Balthasar, Schillebeeckx, e Ratzinger. Ne vengono aggiunti altri 22 del tutto nuovi. Inoltre, sono state fatte anche aggiunte preziose, riguardanti la biografia e la bibliografia di molti autori, nonché le traduzioni delle loro opere in italiano.

Si tratta, come è facile capire, di un testo di consultazione, al quale è possibile attingere informazioni sufficientemente esaustive e critica­mente documentate. Bisogna fare, però, delle riserve. Il testo originale, come risultava dallo stesso titolo, presentava sostanzialmente la produ­zione teologica di lingua tedesca, specialmente quella più o meno legata al pensiero di Heidegger. L'aggiunta dei 22 medaglioni non compensa i vuoti. Anzi, questi ritratti aggiunti danno l'impressione di trovarsi fuori posto, come in una galleria dove sono raccolti autori della medesima scuola. Non è pensabile di voler sminuire il peso di questa teologia te­desca; ma non è storicamente esatto « ridurre » ad essa tutta la teologia del nostro secolo. Difatti, sia in campo cattolico che in quello ortodosso, e nell'ambito della stessa teologia riformata, esistono altri autori e altre correnti di pensiero, che hanno non minore valore, e che, perciò, non possono essere ignorati. L'aggiunta di altri nomi, nell'edizione italiana, vorrebbe rappresentare appunto lo sforzo, anche se inadeguato, di riempire il vuoto. Il tentativo sta a dimostrare una particolare sensibilità, dal momento che negli ultimi anni moltissimi teologi italiani, e anche « non teologi », avevano subito la prepotenza del fascino tedesco, come sta a testimoniare la colluvie di traduzioni che le diverse case editrici si sono affannate a diffondere.

Resta comunque certo che l'ingresso della storicità nella teologia è stato uno degli elementi più fecondi per il suo rinnovamento, e uno dei « germi più carichi di futuro ». Conoscerne le radici e le diverse espressioni è indispensabile per chiunque vuole penetrare nel pluralistico mondo del pensiero teologico attuale. Una chiarificazione resta da fare nel prossimo futuro. Essa riguarda soprattutto il rapporto tra storia e metafisica, o, se si vuole, tra essere e tempo. Naturalmente, per il pensiero cristiano, il fondamento metafisico e il rapporto tra essere e tempo devono tener conto dell'ingresso di Dio nella storia, in Cristo. Tema essenziale del messaggio, resta poi, il rapporto tra la salvezza operata da Cristo e « le salvezze » richieste dagli uomini di oggi. Sembra di poter individuare in questo rapporto la linea portante del magistero inaugurato dal pontifi­cato di Giovanni Paolo II.

Lo sforzo compiuto dai compilatori e dai revisiori del Lessico rap­presenta, comunque, un notevole contributo per favorire il confronto tra le diverse posizioni, data l'enorme vastità della produzione teologica at­tuale. Esso può essere utile anche a quanti desiderano fare un aggior­namento teologico, ma non hanno i mezzi scientifici e il tempo per stu­diare dettagliatamente i singoli autori, o non riescono a orientarsi nella complessità delle opinioni e delle correnti.


 


 
 
 
 
 
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