Inizio > Rivista Antonianum > Articoli > Matanic Martedì 12 novembre 2024
 

Rivista Antonianum
Informazione sulla pubblicazione

 
 
 
 
Foto Matanic Atanasio G. , Recensione: E. Recla, P. Emanuele Chiettini un francescano autentico , in Antonianum, 67/1 (1992) p. 165-166 .

Il volume, ricco di interessanti illustrazioni, traccia la bibliografia di P. Ema­nuele Chiettini. Di origine trentina, fu per 47 anni docente di teologia presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma, dove mori nel 1985.

Già nel sottotitolo del volume P. Emanuele viene indicato come «un frate autentico». È questa la tesi di fondo che l'Autore dell'opera, P. Enrico Reda, che fu discepolo ed amico di P. Emanuele, illustra servendosi sia degli scritti di lui sia delle numerose attestazioni rilasciate da chi lo ha conosciuto. Di tali testimo­nianze, alcune - come quella della sorella Clementina e del compianto P. Achille Rossi, confratello molto vicino a P. Emanuele - appaiono fondamentali, mentre altre riflettono l'ammirazione di chi lo ha conosciuto come docente o nell'attività pastorale, specialmente nella direzione spirituale. Oltre a queste fonti, abbiamo la documentazione uscita dalla mano dello stesso P. Emanuele, cioè i suoi scritti e la corrispondenza, fonti primarie per la conoscenza del personaggio.

L'ampia documentazione è servita all'Autore per riaffermare che P. Ema­nuele, visse da francescano autentico, distintosi per umiltà, obbedienza, povertà, penitenza, modellato sull'immagine del Serafico Padre, e per concludere che «morì in concetto di santità» (p.7).

Oltre all'introduzione (pp. 5-9), il volume contiene 14 capitoli, dei quali il quinto è centrale (P. Chiettini «vero frate minore»). L'ultimo, dal titolo «Inter­cessore presso Dio», serve molto bene come conclusione e come riassunto del la­voro. Vi si legge: «In questa breve biografia ho cercato di illustrare con semplicità e sincerità la figura spirituale di P. Chiettini. Vorrei poter sperare di essere riu­scito se non altro in parte, a destare nei lettori l'ammirazione per una vita che ha veramente, del meraviglioso» (p. 242).

Condividiamo pienamente l'opinione dell'attuale Ministro della Provincia francescana Trentina: «L'autore ha saputo ricavare da una frammentata docu­mentazione un testo prezioso, che si legge tutto d'un fiato perchè scritto con flui­dità, passione e amore, e dove è ammirabile l'attenzione all'oggettività e a far parlare soprattutto il personaggio» (p. 3).

Chi riflette attentamente sulle pagine di E. Reda, che spesso parla come te­stimone diretto, si rende conto dell'esistenza di una problematica di fondo, a cui l'autore fa esplicito riferimento. Egli ha cercato di comprenderla e di spiegarla, anche se, crediamo, ci vorranno altre testimonianze e maggiori approfondimenti perché la figura esemplare di P. Emanuele e l'ardita tesi che il lavoro si propone siano più sicuramente quindi universalmente accettabili.


 
 
 
 
 
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