> > > Herman Friday 29 March 2024
 


 
 
 
 
Foto Herman Z.I. , Recensione: SAGRADA BIBLIA traducida y anotada por la Facultad de teologia de la Universidad de Navarra. - Santos Evangelios , in Antonianum, 58/4 (1983) p. 661-662 .

Questa edizione dei quattro vangeli fa parte del grande progetto della Facoltà teologica dell'Università di Navarra, che si prefigge — sull'auspicio del fondatore e primo gran canceliere Mons. Josemaria Escrivà de Bala-guer — « de preparar la publicación de una Biblia asequible al mayor sector posible de pub lieo », una « Biblia popular » (p. 9).

Il volume comprende la seconda edizione del vangelo di Matteo (mar­zo 1981), la prima ed. di Giovanni (ottobre 1980), nonché le edizioni com­pletamente rifatte dei vangeli di Marco (1. ed, 1976) e di Luca (1. ed. 1977). Alla fine viene aggiunto un Indice de materias (pp. 1473-1520) « en el que se registra un buen nùmero de temas biblicos, doctrinales y ascéticos, con las referencias al texto sagrado de los Evangelios y a las notas e intro-ducciones en las que principalmente son tratados tales temas » (p. 10).

Nel commentario dei singoli testi vengono omesse, per principio, que­stioni erudite: « se han omitido pero se han tenido en cuenta » (p. 10). La traduzione castigliana è fatta sui testi originali, però sempre con l'occhio rivolto alla Neovulgata, approvata nel 1979 da Giovanni Paolo IL In­fatti, accanto alla traduzione, viene stampato parallelamente il testo latino. Come criterio di traduzione viene presa « fidelidad al texto que se traduce y respeto del propio genio de la lengua a la que se vierte, sin em-plear modismos inadecuados al gènero de que se trata y conservando el vocabulario tradicional religioso de la lengua espanola, acunado a lo largo de siglos. Si alguna vez ha sido necesario emplear un neologismo o un termino tècnico menos conocido, lo explicamos en la nota correspondiente» (pp. 10-11).

Un aspetto particolare di questa edizione è il commentario che vuol tener in debito conto « una exposición general de la doctrina cristiana: no en forma sistemàtica, sino al hilo de los textos sagrados » (p. 11). Vi si fa riferimento continuo al Magistero,  all'esegesi  patristica e  a  quella  dei grandi dottori medievali e degli scrittori spirituali », generalmente Santos de todas las épocas ..., a los mas autorizados intérpretes de todos los tiem-pos y a los escritos del Fundador de nuestra Universidad » (p. 11). Si vuole così, pare, sfuggire al soggettivismo ermeneutico insito in ogni interpretazione personale. Come dicono gli editori, il principio fondamen­tale dell'esegesi biblica dovrebbe essere quello di interpretare la Scrittura « en el seno de la Sagrada Tradición y bajo la guia del Magisterio » (p. 11). Principio in sé sicuramente valido e indiscutibile. Tuttavia non bisogna dimenticare che, con il semplice ricorso ai testi patristici, medievali spi­rituali e del Magistero, il commentatore e l'esegeta non vengono automa­ticamente sottratti ad ogni soggettivismo interpretativo, perché la stessa scelta dei testi citati, il contesto in cui vengono inseriti e il modo come ven­gono citati (per intero o in parte), sono tutti dei procedimenti soggettivi e discutibili. Questa edizione della Sagrada Bibita potrebbe infatti susci­tare l'impressione (soprattutto presso il vasto pubblico a cui è diretta) che, scegliendo un tipo di commento che ricorre unicamente ai testi dei Padri e del Magistero, voglia essere anch'esso provvisto del carisma magi-steriale. Un'ambizione che, come detto a causa del soggettivismo di scelta non potrà mai avverarsi. Meraviglia inoltre non poco che l'unico contem­poraneo ritenuto degno di avere i propri testi citati nel commentario della presente edizione alla pari dei Padri e del Magistero risulti il Mons. Jose-maria Escrivà de Balaguer (cf. Siglas de documentos y libros, pp. 14-24). Una scelta che, con tutto rispetto per il prescelto, lascerà perplesso ogni esegeta.

Questo volume della Sagrada Biblia dell'« Opus Dei » sarà pur sempre una proficua lettura spirituale.


 
 
 
 
 
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