Pesce Pier Giuseppe ,
Recensione: GARCIA TRAPIELLO J., El problema de la moral en el Antiguo Testamento,
in
Antonianum, 53/1-2 (1978) p. 366-367
.
La pressante raccomandazione del Concilio perché la teologia morale sia maggiormente fondata sulla S. Scrittura (cf OT, 16), dal momento che essa è corne l'anima délia teologia (cf DV, 24), ha certamente contribuito ad accrescere quell'interesse e a promuovere quegli studi sul rapporto tra Bibbia e morale che tutti ben conoscono.
Il libro che qui presentiamo si occupa di un punto specifico che finora non sembra aver avuto presso gli studiosi l'attenzione che mérita: cioè, le difficoltà di vario génère che provengono dal « nivel moral que présenta en numerosos casos el Antiguo Testamento. En efecto, la conducta moral seguida ahi causa extraneza y hasta escândalo en la actualidad » (pref azione).
Il lavoro, preceduto da un'ampia introduzione storica (in cui si documenta come questo problema sia stato nel passato una délie principali cause che alienarono il popolo cristiano dall'apprezzamento dell'A. Testamento e provocarono le critiche dei contestatori délia Bibbia), si articola in quattro capitoli.
Nel primo capitolo si mette in evidenza con dovizia di riferimenti il carattere profondamente morale dell'A. Testamento: identificata la base specificamente religiosa délia morale ebraica, l'autore illustra i grandi prin-cipi etici che logicamente ne scaturiscono e le benefiche conseguenze che ne derivano per la condotta pratica.
Nel secondo capitolo vengono prese in sereno e spassionato esame le innegabili imperfezioni morali che è dato riscontrare nella condotta del-l'antico popolo ebraico, e in cui anzi si trovano coinvolti anche i perso naggi più illustri e qualificati.
Nel terzo capitolo sono rievocati i molteplici tentativi fatti lungo i secoli dagli studiosi per spiegare le imperfezioni morali dell'A. Testamento: in particolare, l'autore si dilunga nell'esporre le soluzioni di tipo « allegorico » e quelle di tipo « apologetico ».
Nel quarto e ultimo capitolo l'autore presenta quelli che sono a suo avviso, in base ai risultati degli attuali studi esegetici, i principi da tenere senti per trovare una giusta soluzione a questo delicato problema. Considerato nel suo complesso, si tratta di un lavoro impostato bene condotto con chiarezza. Per questo, può risultare utile a tutti: non Dio i cristiani in genere, ma anche i moralisti possono trovarvi un luto e uno stimolo ad avvicinarsi all'A. Testamento con maggiore « fi-lucia » e a utilizzarlo con maggiore « discernimento ».
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