> > > Nobile Thursday 28 March 2024
 


 
 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: Luigi Orlando, La prima Lettera di Pietro. Tradizioni inniche, liturgiche, midrasciche, in Antonianum, 85/1 (2010) p. 162-163 .

La pubblicistica del prof. Orlando, continua e sistematica, si arricchisce di un nuovo volume per la collana “Analecta Nicolaiana”. Nello scorrere le pagine di questo nuovo studio dedicato stavolta all’impegnativo scritto neotestamentario, la prima Lettera di Pietro, e da rilevare ormai nell’Orlando una raggiunta maturità esegetica. Lo si nota nella strutturazione del lavoro, nello svolgimento delle parti di cui la struttura della Lettera si compone, nella vasta conoscenza della letteratura specialistica e nel dialogo con essa condotto, che si conclude con la soluzione scelta di volta in volto dal Nostro.

In modo originale, egli, dopo aver affrontato nella prima parte le questioni preliminari secondo il metodo classico (canone, autore, data e luogo di composizione, ecc.), dedica la seconda, la terza e la quarta parte all’analisi dei testi alla luce, rispettivamente, delle tradizioni liturgiche e catechetiche (1Pt 1,3.23; 2,1-2; 5,5b-9), delle tradizioni midrasciche (1Pt 2,4-8.9-10) e infine di quelle inniche (1Pt 1,18-21; 2,21-25; 3,18-22). Una quinta parte chiude lo studio dibattendo tre questioni: a) la “discesa agl’inferi” di Cristo (1Pt 3,19); b) la linea di continuita dall’AT a 1Pt; c) la sofferenza in 1Pt.

Lo scritto pastorale in questione, di natura pseudoepigrafica, composto attorno agli anni 80, al fine di rinsaldare la fede della comunità cristiana di Roma, attinge a materiale tradizionale vario, sia dell’AT che della cosiddetta letteratura intertestamentaria e dell’ormai consolidantesi patrimonio liturgico-dottrinale, al quale ha attinto anche Paolo, del quale non mancano varie eco nella nostra Lettera. Solo che, mentre Paolo con la sua Lettera ai Romani, rappresentava il fronte cosiddetto progressista, a favore dei gentili, 1Pt rappresenterebbe, a detta del prof. Orlando, il fronte conservatore che si rivolgeva alla presenza giudaica, pure largamente attestata nella comunità romana. Questo non vuol dire che l’autore della Lettera fosse Pietro, dato che, come si e detto, essa e pseudoepigrafica. Il documento e in ogni caso una splendida testimonianza degli sforzi intellettuali fatti dalle prime generazioni cristiane per dare un fondamento teologico solido all’evento pasquale di Cristo, nel suo aspetto soteriologico, nell’aspetto liturgico e in quello eticomorale.

Il libro di Orlando e il frutto delle lezioni che egli ha tenuto sia alla Facoltà teologica della Puglia che a quella della Pontificia Università Antonianum di Roma. Possiamo credere che con tale guida anche gli studenti futuri fruiranno ampiamente e profondamente del succo della Parola di Dio, sia sotto l’aspetto critico-letterario che di quello teologico, del quale pure sono intrise le pagine del presente volume.


 
 
 
 
 
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